STALKING

Io non ti conosco ma se ti conoscessi ti abbraccerei e ti direi grazie.
Grazie per aver lottato come me, per aver superato una battaglia interiore.
Quando la giustizia non c’è e devi farcela da sola.
Quando conta di piu il buonismo e il perbenismo. Ti chiedi perché quando l’hai lasciato ti ha perseguitato giorno e notte alienandoti, non per amore ma per possessione. La violenza non è solo fisica e quella psicologica è ancor più dolorosa. Poi una mattina non cerchi più risposte ma fai della tua debolezza un punto di forza. Decidi di aiutarti da sola e di fare sentire la tua voce.

Questa è una storia; ma sono tante le storie di donne che ogni giorno sono vittime di violenza.
Per non dimenticare che tutte noi possiamo farcela, ho interpretato una piccola parte nel film “Stalking” di Luigi di Benedetto. Buona visione.

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E.R.

IL FASULLO SA MENTIRE BENE

Io e te,
stavamo sempre insieme,
veramente non riesco
a credere che questa
sia la nostra fine.
I ricordi prima erano belli,
poi sono diventati
così tremendamente spaventosi.
Penso a questo,
mentre muoio poco di più dentro.
Con la testa tra le mani,
piango.
Non posso più fingere che tu
sia diverso.
La delusione brucia dentro.
Si ferma tutto in mezzo
al pianto.

E.R.

Lettera alla ex moglie

Oggi è il compleanno della mia ex moglie, quindi mi sono alzato presto e le ho comprato un regalo, un biglietto e dei fiori. Poi mi sono recato a casa sua per aiutare i miei figli a prepararle la colazione. Come sempre, mi hanno chiesto perché facessi ancora questo tipo di cose per lei. È irritante sentirselo chiedere continuamente. Quindi voglio spiegarvelo una volta per tutte.

Sto crescendo due giovani uomini. Per loro sono un esempio – il modo in cui tratto la madre influenzerà il loro modo di trattare le donne. Anche in amicizia o nelle relazioni professionali. Credo che il mio comportamento nei confronti della madre, ora che siamo divorziati, sia molto importante per loro.

Quindi, bisogna sempre dare un buon esempio ai propri figli. Bisogna sempre volere il meglio per loro e fare del proprio meglio per loro. Non riguarda i nostri sentimenti, ma le loro vite.

Dobbiamo crescere degli uomini per bene. Allevare donne forti. Per favore. Il mondo ha bisogno di questo tipo di persone!

E.R.

GOLD AND SHINE

Di lingue di fuoco mi vedrai vestita, in anelli di fumo a volteggiar nel vento che respiriamo all’unisono.
Mi sentirai nel caldo ribollir del sangue in un agosto che cede il passo all’avvenir distratto.
Nell’incandescenza di una mattina plasmata dal sole mi vedrai ad incendiare passi che portano da te.
Nelle crepe del cuore siedero’ in silenzio e ti inviterò a far tuo ciò che è mio.
Ti aspetterò nel rosso del tramonto che metterò in una fotografia per te.

E.R.

NOTE DI FINE ESTATE

Mare in tempesta,
cuore si arresta.
Luci riflesse,
retine spente.
Parole negl’occhi,
voci né venti.
Sera in discesa,
notte in ascesa.
Bocca in movimento,
rumoroso silenzio.

E.R.

WISTERIA NUTT

In blu lavanda sì bella e sincera, nel dipinto la nubile sedeva.
Un sol sguardo sì ingannevole e profondo, bastò a farla balzare fuori in un secondo.
Sotto il suo albero frondoso,
cantava al mondo, quell’amor non corrisposto.
Molte lettere d’amore gl’inviava,
ma mai risposta le tornava.
Per quell’amor perduto tanto disperava e dentro la sua tela ritornava.
Il cuor suo sì forte resisteva, anche se spezzato da un amor che non c’era.
Nascevan così fiori in mezzo al pianto, eran glicine timidi rivolti verso il basso.

E.R.

AVEVI RAGIONE TU

In fibre di rame sepolte, lanciamo impulsi elettrici; che paralizzano il cuore in celle di segnale.
Aspettiamo in silenzio il ritorno della voce, che vibra come un ponte sonoro sempre più flebile.
In spazzole di selettori intasati cerchiamo la convergenza di un unico canale.
La lontananza ha aperto abissi di oceano sotto i nostri piedi. Come onde radio in cerca di flusso trasmissivo, ci aspettiamo, ci contrastiamo, ci ascoltiamo. Ci cerchiamo, come uccelli distanti che riecheggiano gorgheggi. Ci chiamiamo, per il solo bisogno di chiamarci.
Avevi ragione tu.

E.R.

LA CURVA DELL’ARCOBALENO

Il rumore del tuo passo, la curva del piacere, confine di linea con la paura di sentire male.
La tua voce spoglia di inibite convinzioni, la curva della luna sulle labbra rosso passione.
La volta celeste e la curva dell’arcobaleno che collega a te con il pensiero.
Accarezzo la pancia sento un movimento, la curva della vita dentro.
Il disegno del destino che ci ha seguito, la curva dei tuoi occhi, se li guardo vedo l’infinito.

E.R.