AVEVI RAGIONE TU

In fibre di rame sepolte, lanciamo impulsi elettrici; che paralizzano il cuore in celle di segnale.
Aspettiamo in silenzio il ritorno della voce, che vibra come un ponte sonoro sempre più flebile.
In spazzole di selettori intasati cerchiamo la convergenza di un unico canale.
La lontananza ha aperto abissi di oceano sotto i nostri piedi. Come onde radio in cerca di flusso trasmissivo, ci aspettiamo, ci contrastiamo, ci ascoltiamo. Ci cerchiamo, come uccelli distanti che riecheggiano gorgheggi. Ci chiamiamo, per il solo bisogno di chiamarci.
Avevi ragione tu.

E.R.

Media Freedom

Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro diffuso oggi, il 57% degli europei non crede che i propri media nazionali siano liberi da pressioni politiche o commerciali, e appena il 53% pensa che forniscano un’informazione affidabile. E’ l’Italia, tra tutti i Paesi Ue, quello che nel 2016 ha registrato il numero più alto di minacce e pressioni contro giornalisti e altri operatori dei media. Il dato emerge da uno studio dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali,diffuso oggi in occasione di un incontro sul tema ospitato dalla Commissione alla presenza del vicepresidente Timmermans. Basandosi sui numeri del progetto ‘Mapping Media Freedom’, il documento segnala per l’Italia 92 casi di minacce o pressioni dall’inizio dell’anno a settembre. Scorrendo la classifica, in Francia ci sono stati 55 casi, in Polonia 29, in Ungheria 28. Zero casi in Danimarca, Repubblica Ceca e Slovacchia. I numeri, segnala comunque lo studio, potrebbero essere sottostimati da Paese a Paese, in quanto non c’è stata un’uniformità nei metodi di raccolta dei dati, per cui il primato negativo dell’Italia potrebbe anche essere sovradimensionato. Per il nostro Paese, tuttavia, la situazione appare in peggioramento: i casi segnalati in tutto il 2015 erano stati infatti 82. E 58 nel 2014. Lo studio riprende anche il rapporto di Reporters sans frontieres diffuso ad aprile: nell’indice della libertà di stampa mondiale, l’Italia si piazza al penultimo posto in Europa, seguita solo dalla Grecia. Prima in classifica la Finlandia, seguita da Olanda e Danimarca.”E’ triste, ma non possiamo più dare per garantiti dei media liberi e pluralistici – ha affermato Timmermans durante l’incontro, parlando della situazione generale dell’Europa -, una sfida che ha un profondo impatto sul funzionamento della nostra società”. Voglio rispondere così a quelli che mi chiedono perchè nonostante la mia Laurea io non  lavori per una testata giornalistica. La mia testa non è in vendita.

E.R.