STALKING

Io non ti conosco ma se ti conoscessi ti abbraccerei e ti direi grazie.
Grazie per aver lottato come me, per aver superato una battaglia interiore.
Quando la giustizia non c’è e devi farcela da sola.
Quando conta di piu il buonismo e il perbenismo. Ti chiedi perché quando l’hai lasciato ti ha perseguitato giorno e notte alienandoti, non per amore ma per possessione. La violenza non è solo fisica e quella psicologica è ancor più dolorosa. Poi una mattina non cerchi più risposte ma fai della tua debolezza un punto di forza. Decidi di aiutarti da sola e di fare sentire la tua voce.

Questa è una storia; ma sono tante le storie di donne che ogni giorno sono vittime di violenza.
Per non dimenticare che tutte noi possiamo farcela, ho interpretato una piccola parte nel film “Stalking” di Luigi di Benedetto. Buona visione.

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E.R.

CONNESSI MA DISCONNESSI

“Mi piace molto di più mangiare pasta e bere vino che essere una taglia 0.” (Sophia Loren)

Dimmi quanti like hai e ti dirò chi sei. Esibire tutto sul web e’ sintono di insicurezza. Più connessi e più disconnessi dunque, usiamo ormai la rete in modo distorto trasferendovi tutta la nostra vitaPiù like hai e più sei famoso? Cerchiamo consenso negli altri quando cio’ che conta davvero è piacere a noi stessi e alle persone che ci amano. Le social mode sono sempre più pericolose e possono causare la morte. Una delle nuove tendenze sul web è il ChemSex o sesso chimico è stato coniato per indicare l’assunzione di sostanze psicoattive, in modo tale da non percepire la fatica e da poter prolungare per ore, e a volte per giorni, il rapporto sessuale. Solitamente vengono organizzate delle feste, dove le droghe principali sono: la cocaina, il mefredone, la Calvin K (un mix tra cocaina e ketamina), la metanfetamina,  e la G (GHB) ossia la droga dello stupro, sostanze che stimolano il sistema nervoso, aumentando il battito cardiaco e la pressione, spesso mischiate anche con le bevande alcoliche. Un’altra pericolosa social mode e la Thin Inspiration. Le ragazze si pongono obiettivi assurdi, in termini di dimagrimento e sforzi da fare per ottenere un risultato apprezzato dal web. Nella rete impazzano selfie che rappresentano un inno alla magrezza incentrato sulla forma fisica perfetta, sul corpo scolpito e sulla perdita di peso. Tantissime ragazze rischiano di ammalarsi per raggiungere il selfie perfetto. C’è poi chi si sente piu forte dietro a un pc o uno smartphone e da qui il Cyberbullismo, molestie attraverso social network chat o altri dispositivi dove far circolare foto o video allo scopo di umiliare o distruggere la reputazione di una personaTanti amici sui social ma fondamentalmente sempre più soli; una cena non ha più sapore se non lo fai sapere ai tuoi follower. Genitori e insegnanti dovrebbero rieducare al senso del pudore non solo fisico ma anche dei sentimenti e delle emozioni. L’individualità e la privacy ormai non hanno più casa.

E.R.

MENINGITE. LASCIATE STARE GLI AFRICANI

Quando un servizio di informazione trasmette una notizia di così rilievo per la salute collettiva, per evitare che si verifichino allarmismi tra la popolazione, sarebbe giusto spiegare di che origine è la meningite che ha colpito il soggetto deceduto. Che cos’è la meningite? È una patologia di natura infiammatoria che colpisce una porzione del sistema nervoso centrale: le meningi. L’infiammazione è quasi sempre di origine infettiva. L’infezione può essere causata da batteri, virus o addirittura in alcuni rari casi ha origine da una patologia autoimmune o neoplastica. La patologia può essere mortale.
Analizzando bene la sua definizione possiamo ben capire che le cause di una meningite possono essere svariate. Purtroppo quasi mai viene specificata la causa o l’agente eziologico della meningite. Per agente eziologico è inteso il microrganismo autore dell’infezione e della successiva infiammazione delle meningi. Nella meningite gli agenti eziologici possono essere svariati: batteri o virus. Tra le famiglie di batteri che possono causare la meningite ritroviamo: Escherichia coli e lo Streptococcus agalactiae nei neonati; Streptococcus pneumoniae e Neisseria meningitidis nel bambimo e nell’adulto. Quest’ultima famiglia di batteri è suddivisa in diversi ceppi (A,B,C,Y,W135) e sono gli agenti eziologici più temuti, perché sono responsabile delle più gravi forme di meningite. In tutti i casi di meningite riportati dai mass media si fa sempre riferimento al tipo di agente eziologico che è la causa della patologia? quasi mai… Ma state attenti a quest’ultimo punto: quanti casi di meningite da meningococco si sono registrati nel 2016 in Italia? e negli altri anni? Come potete vedere nelle tabelle allegate nel sito (1), a piè di pagina, dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornate a novembre 2016, i casi di meningite da meningocco, in Italia, sono addirittura inferiori a quelli verificatesi nel 2015 e nel 2013. Osservando bene la tabella potrete notare che vengono notificate anche tutte le meningiti che derivano da infezioni diverse da meningococco. Notato qualcosa? Addirittura le meningite da Streptococcus pneumoniae sono di gran lunga superiori a quelle da meningococco e che i casi di meningite, nella totalità, derivano da più famiglie batteriche come sopra spiegato. Un problema a parte riguarda la Toscana. Questa regione sembrerebbe la regione più colpita da meningite da meningococco e si pensa di conoscere anche la motivazione: mi dispiace per i più “estremisti”, ma i casi di meningite non sono dovuti alla presenza di africani nel nostro paese, ma il focolaio sembra essere iniziato alcuni anni fa a Livorno, dove è attraccata una nave da crociera con alcuni componenti dell’equipaggio affetti da questa forma di meningite. Sembra che questo ceppo sia stato più aggressivo e che si sia “annidato” lungo la valle dell’Arno, oggi porzione di Toscana più colpita da quest’infezione, così come ci spiega Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (2). Lo stesso in un’ intervista all’Ansa ci spiega che “questi casi stanno aumentando nel tempo, ma che ancora siamo al focolaio sporadico e non in pandemia o in una vera è propria epidemia e che l’idea della vaccinazione dei toscani è una misura preventiva”, termine molto differente da urgente (3). Per essere più chiaro nei confronti di chi legge vorrei anche spiegare le varie definizioni (4):
-focolaio sporadico: la malattia infettiva colpisce una parte trascurabile della popolazione in maniera isolata e discontinua, senza rapporti con altri casi;
-epidemia: la malattia si diffonde rapidamente in una popolazione circoscritta, colpendo una percentuale di persone molto più alta rispetto all’incidenza media della malattia nella popolazione considerata; di conseguenza, l’epidemia non è necessariamente riferita ad un ampio numero di persone;
-pandemia: quando un’epidemia si diffonde rapidamente attraverso vastissimi territori e continenti, colpendo un vasto numero di individui in diversi Paesi del mondo. Molte volte le notizie promosse dai mass media non dicono la verità. Fare notizia ultimamente è sinonimo di fare colpo. Sta a noi usare la ragione e informarci adeguatamente sull’argomento. Oggi, per fortuna, informarsi è possibile grazie ai vari documenti pubblicati online.
1)http://www.iss.it/binary/mabi/cont/Report_MBI_20161116_v11.pdf
2)http://www.ilfaroonline.it/2016/12/19/meningite-ricciardi-iss-100-200-casi-virali-allanno/156149/
3)http://www.ansa.it/toscana/notizie/saluteecittadini/2016/11/29/meningite-ricciardi-piu-vaccinazioni_efb8e6f5-8adf-4a52-b02d-619f01ec6772.html
4) http://www.my-personaltrainer.it/salute/pandemia.html

Fonte: La rubrica della Salute, cura del Dottor Polisano

E.R.

NESSUN VERO RIVOLUZIONARIO MUORE INVANO

“Il peggiore dei sacrilegi è il ristagno del pensiero.” Fidel Castro.

A Cuba è iniziato l’addio a Fidel Castro. Intanto si apprende che ai funerali, domenica prossima, non ci saranno né Barack Obama né Joe Biden. Trump minaccia: “Stop a accordo se Cuba non vuole migliorarlo”. All’Avana è invece giunto il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Molti i leader e le delegazioni dei paesi sudamericani in arrivo per l’addio al lider maximo. Che ne sarà di Cuba dopo 60 anni di Fidel? Il 25 novembre 2016 alle 10:29 il fratello Raùl annuncia la sua morte. Nel bene e nel male, l’ex presidente cubano ha segnato un’epoca, dividendo storici e politici: eroe per la sinistra nel mondo e dittatore sanguinario per i nemici. Ha guidato l’isola dal 1959 al 2008, quando lascia il potere al fratello Raúl. Insieme a Che Guevara e Camilo Cienfuegos, i due fratelli Castro sono stati i protagonisti della rivoluzione contro il regime del dittatore Fulgencio Batista che nella notte di Capodanno del ‘59 va via da Cuba con 100 milioni di dollari e pochi fedelissimi per rifugiarsi nella Repubblica Dominicana. Per decenni è uno dei nemici di Washington con il risultato che, mentre accresceva la sua dipendenza dall’Urss, appoggiava i movimenti marxisti e le guerriglie in America Latina e in Africa, diventando tra i leader del movimento dei Paesi non Allineati. Il suo era il sogno di un socialismo reale e ha dedicato una vita per realizzarlo. Nell’immaginario collettivo ha rappresentato il sogno di un comunismo diverso, una speranza per generazioni di giovani in tutto il mondo. In tutti gli anni in cui è stato al potere ha costruito una società dove patria e rivoluzione avevano un’identità unica che prometteva il riscatto felice dalle oppressioni della esistenza comune, individuale e collettiva. Castro non è stato solo colui che ha liberato Cuba dalla dittatura sanguinaria di Batista, ma anche conquistato per l’ex colonia spagnola la “seconda indipendenza”. Seguaci e ammiratori lo hanno sempre difeso quando si trattava di sottolineare le conquiste rivoluzionarie come la soppressione delle differenze di classe sociale, la riforma agraria e urbana, e l’attuazione di un sistema di istruzione e la sanità pubblica gratuiti per l’intera popolazione. Al contrario, per gli acerrimi nemici del comandante in capo, soprattutto coloro che sono fuggiti da Cuba per vivere come esuli a Miami e che oggi si ritrovano a ballare felici per la sua morte, Castro è sempre stato il peggiore dei tiranni. Colui che ha tradito gli ideali di libertà e democrazia rivoluzione per attuare una ferrea dittatura comunista che reprime ogni espressione di pensiero politico dissidente, che porta alla galera o di fronte al plotone di esecuzione gli avversari e che ha rovinato l’economia cubana condannando le persone a una dura lotta per la sopravvivenza quotidiana. Ormai malato, nel 2008 delega il potere al fratello Raul, si apre l’era “raulista” e il 17 dicembre 2014 l’Avana e Washington annunciano il disgelo bilaterale. Il 31 agosto di quest’anno decollò da Fort Lauderdale, in Florida, il primo volo commerciale regolare diretto sull’isola. Un piccolo tragitto, ma un passo importante nel porre fine a decenni di isolamento. La normalizzazione imposta da Raul, con il processo di riforme economiche avviato e l’apertura economica ai capitali Usa e non solo, fanno pensare a un futuro di tipo cinese, o secondo alcuni vietnamita. Insomma, potere ai militari e agli oligarchi del partito. Libertà economiche sì, ma scordatevi democrazia e libertà. Forse questo epilogo non sarebbe piaciuto neppure a Fidel.

E.R.

Media Freedom

Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro diffuso oggi, il 57% degli europei non crede che i propri media nazionali siano liberi da pressioni politiche o commerciali, e appena il 53% pensa che forniscano un’informazione affidabile. E’ l’Italia, tra tutti i Paesi Ue, quello che nel 2016 ha registrato il numero più alto di minacce e pressioni contro giornalisti e altri operatori dei media. Il dato emerge da uno studio dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali,diffuso oggi in occasione di un incontro sul tema ospitato dalla Commissione alla presenza del vicepresidente Timmermans. Basandosi sui numeri del progetto ‘Mapping Media Freedom’, il documento segnala per l’Italia 92 casi di minacce o pressioni dall’inizio dell’anno a settembre. Scorrendo la classifica, in Francia ci sono stati 55 casi, in Polonia 29, in Ungheria 28. Zero casi in Danimarca, Repubblica Ceca e Slovacchia. I numeri, segnala comunque lo studio, potrebbero essere sottostimati da Paese a Paese, in quanto non c’è stata un’uniformità nei metodi di raccolta dei dati, per cui il primato negativo dell’Italia potrebbe anche essere sovradimensionato. Per il nostro Paese, tuttavia, la situazione appare in peggioramento: i casi segnalati in tutto il 2015 erano stati infatti 82. E 58 nel 2014. Lo studio riprende anche il rapporto di Reporters sans frontieres diffuso ad aprile: nell’indice della libertà di stampa mondiale, l’Italia si piazza al penultimo posto in Europa, seguita solo dalla Grecia. Prima in classifica la Finlandia, seguita da Olanda e Danimarca.”E’ triste, ma non possiamo più dare per garantiti dei media liberi e pluralistici – ha affermato Timmermans durante l’incontro, parlando della situazione generale dell’Europa -, una sfida che ha un profondo impatto sul funzionamento della nostra società”. Voglio rispondere così a quelli che mi chiedono perchè nonostante la mia Laurea io non  lavori per una testata giornalistica. La mia testa non è in vendita.

E.R.

OMICIDIO DI IDENTITA’

Per tutte le donne che subiscono violenze dai propri uomini in silenzio. Carla era incinta di 34 settimane, quando il 1 febbraio di quest’anno Paolo Pietropaolo la attirò in una trappola. Le chiede un appuntamento, nei pressi della sua casa di Pozzuoli e aveva con se una bottiglia di alcool e un accendino. Dopo un violento litigio e dopo averla picchiata, le versò in testa il liquido infiammabile e le diede fuoco. ” Rideva mentre mi vedeva bruciare viva”, ha raccontato Carla ai pm nel primo interrogatorio. Non sopportava che dopo averlo lasciato frequentasse un altro uomo. Le fiamme le hanno mangiato il bel volto, ed è viva grazie al pronto intervento di un passante; ma ha perso per sempre la sua identità dopo aver subito più di 20 interventi. Ha lottato tra la vita e la morte difendendo la sua pancia dalle fiamme salvando così la sua bambina; fatta nascere d’urgenza al Cardarelli di Napoli con un parto cesareo. Ora il suo appello forte, chiaro, disperato è: introdurre nel Codice penale il reato di omicidio di identità, “una nuova figura che punisca severamente coloro che colpiscono le donne e soprattutto le cancellano dalla società civile”. E’ la proposta rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedergli di farsi promotore di un disegno di legge che potrebbe generare un cambiamento epocale e finalmente equiparerebbe chi sfigura a chi assassina.”Il mio aggressore ha voluto ed è riuscito a deturpare il mio volto. Mi ha ammazzato lasciandomi viva”. Parla anche a nome di Lucia Annibali e di altre donne vittime di aggressioni: “Siamo vittime – scrive – di chi ha voluto cancellarci, distruggere, deturpare il nostro viso, quello che ci consente di riconoscerci e renderci riconoscibili alla società”. Una proposta che l’Italia potrebbe realizzare, diventando così capofila nel mondo per dare speranza alle donne senza volto di avere una seconda vita.

E.R.

La terra trema

27/10/2016

Non è solo la terra a tremare, dopo le tre forti scosse tra Umbria e Lazio. Anche nelle zone già colpite dal sisma del 24 agosto. Alle 19,11 la prima scossa, di magnitudo 5.4 della scala Richter, a 9 chilometri di profondità, con epicentro nella provincia di Macerata, tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita (dove sono crollate alcune case), e Preci. La terra ha tremato a lungo anche a Roma, L’Aquila, Perugia, e Terni. Ed è stata avvertita in Friuli, in Veneto e perfino in Austria. Crollano le case, i risparmi di una vita, tremano le gambe per la paura e la serena quotidianità è smarrita. La terra sembra chieda attenzione, più amore, rispetto e forse sta facendo sentire quel bisogno di tornare alle origini. Il terremoto ci porta via i nostri beni materiali, ma non solo; a volte ci porta porta via i nostri cari, altre volte i nostri ideali e quello in cui credevamo. Quando non avevamo la televisione, il pc, lo smartphone e qualsivoglia diavoleria moderna eravamo davvero così poveri? In situazioni drammatiche come una catastrofe naturale, il ritorno alle origini è d’obbligo. E’ quando non hai più nulla che vorresti una parola di conforto da un amico, un abbraccio da un familiare; e anche quando non hai nemmeno questo non sei povero. Hai ancora la forza della tua volontà per rialzarti, hai un nuovo cammino che ti aspetta. Se hai la fortuna di avere la salute dalla tua parte, sei già ricco; se non ti è rimasta neppure quella hai ancora la mente che funziona bene e ti può dare tanto. E’ proprio quando non hai più nulla che forse hai trovato tutto; a volte anche il senso di quanto avevi prima.

E.R.