Viaggio sempre seduta dalla parte del finestrino come solo i sognatori sanno fare.
E.R.
Viaggio sempre seduta dalla parte del finestrino come solo i sognatori sanno fare.
E.R.
Disperdero’
questi vecchi
fogli di poesia,
mentre la nebbia
tradira’ i ricordi
e il cielo brillera’
per l’esplosione
di una stella.
Scivolera’ la luna
nel rintocco della notte,
mi svegliera’
la tua assenza
in sogni di plastica
cercando i tuoi battiti
fatti della mia
stessa essenza.
Non dimenticherò
di ricordarti,
dentro a pensieri
in dissolvenza
tra le parole
di una poesia
d’amore, che scompare
alla fine dell’orizzonte.
E.R.
Dell’autunno
amo,
le sue foglie,
che
si preparano a
magistrali
cadute.
E.R.
Nella parola fine c’è un senso liberatorio. Mentre pronunci FI sai già che lascerai qualcosa nel passato, quando arrivi alla N hai la consapevolezza del tuo presente e quando dici E ti senti proiettato nel futuro.
E.R.
Dagli occhi chiusi nella notte, alle mattine a morir di nostalgia quando guardandoti non ti basti.
Vederti riapparire ancora all’alba in attimi di sogno, provando a scansarti mentre tu resisti.
Smettere di cercarti anche dentro a qualcun’altro che perde al paragone con te e provare a riaffiorare in superficie nonostante non averti non fa bene.
Sentir il cuore sprofondare in un carcere di cenere spenta, senza esplosione per essenza o assenza.
Il mio sguardo sfuggente a rincorrer brandelli di cuore annegato in abissi di silenzi.
Io che non avevo limiti, io senza confini. Tu chiuso nei tuoi labirinti, recinti.
E.R.
Segni che ti segnano…
Segni che ti inseguono…
Segni che ti insegnano…
E. R.